In riferimento al mito di Euripide e alla più recente interpretazione pasoliniana, Medea è uno dei personaggi mitologici che, da sempre, appassiona più generazioni, così come artisti ed intellettuali, sull‘insondabile e misteriosa natura dell‘istinto materno.

Appassionata ed eroica, barbara e ribelle, assassina e salvatrice, Medea è una diversa, ma anche una donna che vuole scegliere a tutti i costi il suo destino. La protagonista si trova in balìa di un avverso destino lontana dalla terra natale, senza un parente che possa aiutarla, in terra straniera, dove nessun amico la può consolare. Con Medea, Pasolini intende mettere sotto accusa la tranquillità borghese, discutere sul concetto di sacralità e sulla tradizione della civiltà occidentale che si riflette sulla contemporaneità. La Medea pasoliniana non è, quindi, l’assassina vendicatrice, machiavellica e fredda accecata dal desiderio di vendetta, ma è una donna che, sradicata dalle sue radici, alla fine ritrova se stessa.

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